A volte ritornano. Dopo essersi soltanto sfiorati nell’estate del 2021, Marcus Thuram e l’Inter provano a darsi un secondo “appuntamento” per il 2023. Il francese rappresenta una delle occasioni più ghiotte nella lista degli svincolati per il prossimo anno. Un’affare tutt’altro che semplice vista la forte concorrenza di Bayern e Juventus, ma i primi contatti ci sono già stati e i nerazzurri hanno la necessità di rimpolpare il reparto offensivo visti i problemi che affliggono Lukaku e Correa. L’argentino ha dovuto dire addio al Mondiale a pochi giorni dal via, mentre il belga stenta a recuperare dal fastidio al flessore. L’analisi della dirigenza riguarda però anche il tema mercato: l’ex Lazio, scelto proprio al posto di Thuram, fatica ad imporsi in quel di Milano e di certo la Beneamata non alzerebbe un muro in caso di offerte adeguate. Per “Big Rom” invece l’ostacolo più grande è rappresentato dalla cifra sul prolungamento del prestito che chiederà a fine anno il Chelsea. A ciò va aggiunto un Dzeko in scadenza di contratto.
PERCHÉ SÍ – Potente, rapido e duttile. Marcus Thuram è il prototipo perfetto del centravanti moderno. Il francese nasce come ala sinistra ma, grazie all’intuizione di Farke, agisce oramai come prima punta di ruolo. I risultati dell’esperimento sono stati più che interessanti: 10 goal nelle prime 15 partite di Bundesliga. Destro, sinistro e colpo di testa: Il bagaglio tecnico del figlio d’arte è completo ed, essendo un classe ‘97, ha ancora ampi margini di miglioramento. Marotta & Ausilio riflettono sul futuro, consci del fatto che a giugno potrebbe scatenarsi una vera e propria asta per assicurarsi a zero le prestazioni del francese. Da qui nasce l’idea di anticipare l’affare a gennaio, ma senza una cessione di rilievo nel reparto offensivo i 10 milioni richiesti dal Borussia M’Gladbach rappresentano, al momento, un ostacolo insormontabile per le casse nerazzurre.
PERCHÉ NO – Rispetto all’Estate 2021, sono proprio le caratteristiche del calciatore a far nascere un vero e proprio problema. Quale? La convivenza con Lukaku. Entrambi sembrano, utilizzando una vecchia citazione di Antonio Conte sul belga, giocatori da “football americano”. Per questo, è difficile immaginare un tandem d’attacco formato dai due. Se il francese può rappresentare una nuova “wave”, oltre che un possibile capitale per il futuro, l’ex Chelsea di certo è un giocatore più pronto e, attualmente, più decisivo per la Serie A e la Champions League. Si va quindi verso un in&out: meglio un Lukaku oggi o un Thuram domani? La risposta (giusta o sbagliata che sia) è solo nella mente della dirigenza.