Lo aveva anticipato Pierluigi Collina, Presidente della Commissione Arbitri della FIFA, “Abbiamo detto a tutti di non stupirsi se vedranno il quarto ufficiale alzare il tabellone elettronico con sopra un numero grande, sei, sette o otto minuti”. Con queste parole il numero uno dei vertici arbitrali aveva presentato le nuove direttive che si sarebbero applicate al Mondiale.
Detto-fatto. Rispetto a Russia 2018, in cui i minuti giocati in media a match erano 97’, in Qatar 2022 il dato recita ben 106 minuti. Questo però non è servito non ad aumentare il tempo d gioco effettivo che fino ad oggi si staglia sui 55 minuti per gara. Collina aveva poi aggiunto: “Se vuoi più tempo attivo, dobbiamo essere pronti a vedere questo tipo di tempo aggiuntivo concesso. Pensa a una partita con tre gol segnati. Normalmente un’esultanza dura un minuto, un minuto e mezzo, quindi con tre gol segnati si perdono cinque o sei minuti”. Il rimedio dei maxi recupero, quindi, è solo un brodino caldo che non risolve il problema alla base delle troppe perdite di tempo
Andando nel dettaglio, in Qatar-Ecuador si sono registrati complessivamente 8 minuti di recupero. Tutto è cambiato in Inghilterra-Iran dove si è saliti addirittura ad un recupero record complessivo di 29 minuti. Nella gara tra Senegal-Olanda invece si è visto un mini supplementare con 11 minuti di recupero a fine secondo tempo dopo le reti di Klaassen e Gakpo. Usa-Galles è durata in complessivamente 106 minuti, mentre in Argentina-Arabia Saudita si sono registrati 19 minuti di recupero complessivi. In tutto si è giocato un’ora in più, 15 minuti di recupero in media a gara. Dati questi che sembrano tenere fin troppo fede alla regola 7 del gioco del calcio, quella che disciplina la durata della partita e il suo eventuale prolungamento.
Rimane, comunque, il fatto che questi maxi recupero al momento non hanno portato ad un effettivo giovamento in termini di tempo di gioco, ma almeno hanno ristabilito un’equa rideterminazione del tempo effettivamente perso durante una gara. Forse i soloni della FIFA dovrebbero studiare delle soluzione per evitare la continua frammentazione del gioco che alla fine è il vero nodo della questione.
Di Danilo Caliccchia