“Ma quanto mi costi?” Forse è questa la domanda che è rimbombata più spesso nella mente della dirigenza Juventus ogni volta che Cristiano Ronaldo è sceso in campo con la maglia bianconera. Soprattutto in questo momento dopo le vicende giudiziarie che hanno portato alla dismissione dell’intero Consiglio d’Amministrazione.
Nonostante gli 81 gol in 98 presenze con la maglia della Vecchia Signora, l’investimento CR7 ha portato anche a tre eliminazioni consecutive dalla Champions League non andando oltre i quarti di finale. Il grande obiettivo, o meglio sogno, di Andrea Agnelli sfiorato in due occasioni con Ronaldo è rimasto un lontano miraggio.
Dal punto di vista professionale però i rapporti tra la Juventus e l’asso portoghese non sono rimasti idilliaci. CR7 infatti avrebbe dato mandato al suo pool di avvocati di muoversi ufficialmente per capire come avere i famosi 19,9 milioni di euro di stipendi arretrati che ancora gli spetterebbero da parte dei bianconeri. Una cifra importante che però ci fa capire quale è stata l’esposizione finanziaria della Juventus nell’operazione Ronaldo.
Ma quanto è costato realmente il loro “matrimonio”? Facciamo un passo indietro: 115,8 milioni di euro è stata la cifra messa a bilancio dalla Juventus come “costo storico” per l’acquisizione del cartellino di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid. Quello che tutt’oggi è ancora considerato come l’acquisto più oneroso nella storia della Serie A ha portato, nei quattro anni di contratto previsti, un impatto annuo di 28,95 milioni di euro solo per quanto riguarda il cartellino. Dopo due anni e mezzo, il peso dell’ammortamento ha toccato quota 72,375 milioni. A questa cifra va sommato lo stipendio riconosciuto al campione portoghese, pari a 54 milioni lordi a stagione. Per i primi due anni, la Juventus ha versato 108 milioni per pagare lo stipendio e le tasse relative al contratto di Ronaldo. Se facciamo i calcoli alla fine del rapporto che è avvenuta a fine agosto 2021 la cifra complessiva sborsata dalla Juventus per l’ingaggio lordo si aggira attorno ai 135 milioni di euro. Per riassumere il tutto, l’operazione CR7- Juve è costata tra cartellino e ingaggio una cifra vicina di 240 milioni di euro. Sì, avete letto bene. Cifre che poi nei bilanci vengono riportate in maniere sensibilmente differente in quanto vengono considerati i costi d’ammortamento.
Ma non finisce qui, perché l’operazione Ronaldo ha inevitabilmente avuto un impatto sui debiti della Juventus aumentati progressivamente dall’approdo della star portoghese: al 31 dicembre 2018, l’indebitamento netto è aumentato da 309,8 a 384,3 milioni di euro. Un aumento di 74,5 milioni in soli sei mesi in cui l’operazione Ronaldo ha di certo avuto un peso decisivo. Nel 2019 si è superata la soglia dei 400 milioni, mentre al 30 giugno 2020 si è attestato a 385,2 milioni. Una cifra ridotta di 27,4 milioni negli ultimi sei mesi dell’anno, ora pari a 357,8 milioni di euro. Una posizione debitoria alleggerita dall’aumento di capitale di Exor di circa 300 milioni di euro (contabilizzato per 294,6 milioni), oltre 140 dei quali compensati da altri costi). Dopo questa sfilza interminabile di numeri si arriva alla conclusione che sono serviti circa 150 milioni per contrastare un indebitamento portato avanti con l’acquisto di Ronaldo.
Il beneficio sul fatturato di CR7 alla Juventus, senza fare i conti con la pandemia, si aggirava sui 100 milioni di euro complessivi e tale è rimasto, data la chiusura delle biglietterie e l’effetto del Coronavirus sul mercato. Oggi la discrepanza tra costi e benefici supera i 250 milioni di euro in due anni e mezzo, ma l’impatto di Ronaldo sui ricavi andrà valutato negli anni futuri.
C’è da sfatare però quella leggenda metropolitana secondo cui “l’ingaggio di CR7 si sarebbe pagato con la vendita delle magliette”. La Juventus, infatti, ha internalizzato la gestione del merchandising uscendo dal contratto con Adidas che gli garantiva 6 milioni di euro a stagione. La scelta rivelatasi azzeccata nel primo hanno di arrivo di Ronaldo ha portato però i ricavi ad un massimo di 26,5 milioni per la stagione 2018/19. Purtroppo poi per Agnelli il Covid ha portato irrimediabilmente ad una contrazione delle entrate che sono scese fino a 12 milioni per il 2019/20 e a 9 milioni per il 2020/21. Analisi questa condivisa anche dal giornalista Fabio Caressa che ai nostri microfoni sul canale Twitch di OCWSPORT ha precisato “Quando è arrivato CR7, la Juventus doveva lanciarsi verso un grande sviluppo economico ma poi è arrivata la pandemia. Come dice Soriano del Manchester City, in una società che funziona ci sono tre figure; il visionario, il signor “no” e la colonna. Nei bianconeri, il visionario era Agnelli, il secondo Marotta e il terzo Allegri. Quando è venuto a mancare l’attuale AD dell’Inter, è cambiato tutto perché in realtà era un’operazione economicamente al limite, in pratica un all-in che non poteva tenere conto dell’imprevisto (Covid)”.
In conclusione, la Juventus aveva le carte giuste nel momento sbagliato e ha giocato d’azzardo ma alla fine come spesso accade ha vinto il banco. E ora?