L’Argentina ha alzato la sua terza Coppa del Mondo battendo ai calci di rigore la Francia di Didier Deschamps facendo così impazzire le 47 milioni di persone presenti nel territorio. Oltre alla leggenda Lionel Messi, che grazie a questo trionfo si consacra definitivamente al pari di Maradona e Pelé, se non di più. Ci sono però altri eroi che hanno contribuito al percorso finale della squadra di Lionel Scaloni, e tra questi troviamo Emiliano “El Dibu” Martinez. Il portiere dell’Aston Villa dopo aver assistito a Russia 2018 da spettatore ha realizzato il suo sogno disputando un Mondiale, ma in pochi si aspettavano che lo vincesse e quasi nessuno che lo facesse da protagonista, vincendo anche l’MVP per il miglior estremo difensore del torneo. La parata nel finale su Kolo Muani sancisce il suo percorso in Qatar, consacrandolo uno dei pochi ad aver fatto la storia del calcio argentino e mondiale.
Il gesto di Martinez dopo la premiazione
Giusto per delineare ulteriormente il grande personaggio della quale stiamo parlando: il classe ‘1992 ha la bandiera dell’Argentina dipinta sulla tempia e la fame di chi si è voluto riprendere una rivincita personale, nel calcio come nella vita. La forza del portiere parte dalla mente, che è ferrea e consolidata; così tanto da permettergli di essere un piccolo leader dello spogliatoio. Al termine della partita come da protocollo sono stati consegnati i rispettivi premi. Dal premio di capocannoniere a Kylian Mbappé, al premio per l’MVP del torneo dato a Messi o per il miglior giovane Under 21, dato ad Enzo Fernandéz. Per Martinez arriva il premio come miglior portiere del torneo.
Appena ricevuto in mano il ringraziamento attua questo gesto bizzarro, e per alcuni totalmente fuori luogo, fatto sta che non è la prima volta per lui. L’estremo difensore era già stato eletto miglior portiere di un torneo, ossia la Copa America 2021, e anche in quell’occasione celebrò per così dire il premio sempre con quel gesto, per lui ormai un marchio di fabbrica. Resosi noto anche per il suo insolito e divertente balletto (classico dei sudamericani), El Dibu ha acquisito un grande marchio di fabbrica, aumentando così la virilità della sua immagine. In pochi avrebbero avuto quel coraggio, ma l’immensa adrenalina ha solo agevolato il grande coraggio di cui dispone.
Le origini sportive del Dibu
Tempo orsono, durante un intervista ha dichiarato di essere un uomo molto tranquillo, che però non riesce a controllarsi se in preda all’adrenalina, con la moglie che gli domanda spesso come fa a comportarsi così diversamente dentro al campo rispetto a quando è fuori. Il suo approdo nel calcio che conta inizia nella terza divisione inglese e stando anni a fare la riserva con l’Arsenal. In pieno lockdown decide di comprare una macchina spara palloni da piazzare in giardino, iniziando così ad allenarsi più frequentemente. Ad un certo punto i suoi sforzi vengono ripagati; quando Leno si fa male tocca a lui difendere la porta dei Gunners, e da lì il destino inizia a parare insieme a lui.
Decisivo nella finale di Community Shield contro il Liverpool che gli porta il primo trofeo vinto da protagonista. Salvo un clamoroso bis dell’Albiceleste Martinez ha toccato l’apice della sua carriera nella notte del Lusail Stadium, e non dimenticherà mai questi momenti. Come ci insegna lui stesso, l’umiltà è la chiave del successo, nello sport come nella vita; grande esempio da seguire, come molti altri membri della Selección.