In occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Grazie Signore che ci hai dato il calcio” abbiamo intervistato in esclusiva Fabio Caressa. Non ha bisogno di presentazioni una delle voci storiche del calcio italiano che ha raccontato tanti successi tra cui i trionfi della nazionale in Germania nel 2006 ed in Inghilterra nel 2021. Lo rintracciamo mentre è sul treno, ma con grande disponibilità confessa com’è nata l’idea del suo ultimo libro. “Dopo 19 anni insieme di telecronache con Beppe Bergomi ho deciso di raccontare la nostra storia, da come è cominciata fino ad oggi”.
Una seconda voce perfetta quella di Bergomi, come Caressa descrive nel libro. Capace di intervenire nei momenti e nei modi giusti. Un dono innato che è emerso sin dalla prima telecronaca del 11 agosto 1999. Un mestiere quello di seconda voce che è stato oggetto di recenti polemiche visto quanto accaduto con Adani in occasione del gol di Messi contro il Messico. Troppo ghiotta l’occasione per chiedere lumi ad uno che di telecronache se ne intende.
“Non mi permetto di dare lezioni a nessuno anche perchè i giudizi sulle telecronache vanno molto a gusto. Penso che in linea di massima sia la prima che la seconda voce devono rimanere però sulla stessa colonna sonora della partita perchè ne contribuiscono a creare la parte emozionale. Non è importante che ci sia moderazione o meno, ma che ci sia una linea che è comune con il sentimento che c’è anche a casa. Se c’è un sentimento molto forte deve anche richiamare quello che c’è a casa. Se carichi molto un’emozione che a casa è sentita in maniera diversa rischi di essere un pò stridente”.
Per anni hanno chiesto a Caressa per quale squadra tifasse e nel libro c’è una parziale ammissione che non vi sveliamo. Il volto noto di Sky però ammette che tutto è diverso quando gioca la nazionale italiana.
“Si è più liberi rispetto alle partite del campionato italiano dove bisogna mantenere un grande equilibrio. Anche in Champions League tendo a sostenere le squadre italiane proprio perchè come ti dicevo prima per sostenere l’emozione di chi è a casa. Se le partite sono belle poi è giusto assecondarle”.
Negli anni si sono susseguiti alcune incomprensioni in diretta TV con i protagonisti del mondo del calcio, ma per stessa ammissione del giornalista tutte si sono concluse con dei chiarimenti è senza strascichi. Neppure con Spalletti?
“Con Luciano c’è stata un’incomprensione perchè gli avevano riferito cose su un rigore che non erano state dette. Quello che dico fondamentalmente è che quando un allenatore viene carico di adrenalina dopo una gara tesa è normale che si possano essere delle discussioni. Noi dobbiamo essere bravi a comprendere il loro stato d’animo in quel momento, ma alla fine non hanno mai lasciato alcuno strascico. Poi tra persone intelligenti ci si capisce e ci si spiega”.
e con Lotito?
“E’ stato divertente perchè si era arrabbiato dopo che io avevo fatto vedere il gol di Acerbi con il fuorigioco che si erano persi. Lui ha capito che non mi riferivo alla Lazio, ma parlavo in generale”.
Come altri protagonisti del mondo del calcio Caressa è appena sbarcato su Twitch. Un’opportunità che può dare qualcosa di diverso dalla TV?
“Mi sto approcciando piano piano a Twitch. E’ uno spazio più libero, ma è importante che non diventi un “famo un pò come ce pare”. Va affrontato sempre tenendo presente chi ti ascolta e chi ti segue. Quando fai comunicazione c’è sempre responsabilità per rispetto per ciò che fai. Sicuramente ci sono delle differenze di linguaggio ed è un metodo più moderno, ma bisogna avere rispetto della comunicazione in sè perchè mandiamo sempre dei messaggi”.
Non potevano mancare domande sulla stretta attualità. La favorita per il Mondiale?
“Dall’inizio dico che è l’Inghilterra, però ho visto molto bene la Spagna ed il Brasile. Anche l’Argentina che ha un turno relativamente facile con l’Australia può diventare insidiosa”.
Il caso del giorno però è quello della Juventus.
“Non sono abituato nei casi in cui sono coinvolti problemi giudiziari a parlare se non vedo le carte. In questo caso abbiano solo delle parziali intercettazioni, ma la mossa della Juventus è stata molto significativa. Se rivoluzioni così significa che hai voglia di cambiare rispetto a quello che è successo. Ripeto però che senza le carte faccio fatica ad esprimere un giudizio. Di sicuro la presa di posizione seppur concordata con Agnelli mi è sembrata molto forte”.
Prima di lasciarlo però bisognava tornare sul libro che è pieno di episodi di cui alcuni veramente divertenti. Senza spoilerarlo qual’è quello che rimane più esilarante?
“Le cose più divertenti sono quelle accadute in Sudafrica che è stato un pò un viaggio della speranza. Abbiamo avuto un pò di inconvenienti che oserei definire “fantozziani”. Poi c’è anche quello in Brasile con Del Piero che non era male”.
Arrivederci a domani quando sarà in live con noi su OCWSPORT e li i nostri lettori potranno chiederle molto altro.