I festeggiamenti in Argentina per la vittoria del Mondiale in Qatar continuano ancora e continueranno giustamente per chissà quanti altri giorni. Ogni argentino ricorderà esattamente dove si trovava e cosa stava facendo quando Lionel Messi e la sua ciurma battevano ai rigori la Francia per sollevare la Coppa Del Mondo. Tra tutti i tifosi dell’Albiceleste, quelli presenti in Qatar allo Stadio Lusail, sono stati decisamente i più fortunati. Tra questi, gli eletti assoluti sono quelli che sono riusciti addirittura a portarsi via un prezioso cimelio: il pallone del 3-2 dell’Argentina siglato dalla Pulce.
I due fratelli argentini che hanno ottenuto un tesoro Mondiale
La storia dell’ottenimento di questo oggetto leggendario è stata raccontata proprio da chi ha compiuto l’impresa. Juan e Ignacio sono due fratelli residenti nella città di Castelar a ovest di Buenos Aires, e sono riusciti a seguire la loro Argentina in Qatar, assistendo anche alla finalissima dei Mondiali contro la Francia di Kylian Mbappé. I due tifosi dell’Albiceleste hanno raccontato i dettagli della loro impresa alla rete televisiva argentina Telefe. Ecco quanto detto: “La verità è che siamo stati molto fortunati perché è il pallone del gol più importante degli ultimi 30 anni. Siamo stati fortunati che uno dei giocatori della nazionale argentina l’abbia tirato verso il settore dove eravamo noi ed è caduto molto vicino a noi”.
Il giocatore di cui parlano Juan e Ignacio è Paulo Dybala che, in maniera piuttosto inedita, si trovava ad agire in fase difensiva riuscendo a disinnescare l’azione di un indemoniato Mbappé in area di rigore. La Joya della Roma ha calciato con violenza il pallone fuori liberando l’area. I fratelli argentini hanno aggiunto: “Non è arrivato proprio da noi, ce l’aveva un tifoso francese. Gli ho spiegato che la palla doveva essere restituita alla polizia, il francese me l’ha consegnata e poi non l’ho più data via, per niente al mondo”. Non solo con un tifoso francese, i due hanno dovuto vedersela davvero anche con le forze dell’ordine: “È venuto uno dei poliziotti a chiedermelo e non riuscivo a darglielo. E quando è venuto il supervisore mi ha detto ‘va bene, la palla è tua“.
Il trucco usato dai fratelli argentini è degno dei film anni 80′ di Thomas Milian, ma stavolta non c’è stato l’ispettore Girardi “detto “Er Monnezza” a svelare l’arcano ed il pallone ha fatto rientro in Argentina.
L’impresa dei due fratelli
Oltre alla gioia incontenibile dunque per il conseguimento memorabile del titolo Mondiale, i due consanguinei hanno portato in patria al ritorno anche il pallone con cui Lionel Messi ha segnato il gol del 3-2, quello che sembrava aver dato all’Argentina la Coppa del Mondo e fatto infuriare la Francia. Proprio come la Nazionale Albiceleste, Ignacio e Juan hanno fatto un ottimo lavoro di squadra con il secondo che aveva il compito di distrarre tutti. Infatti, nel corso della gara, quando la palla arrivava sugli spalti, veniva solitamente sempre restituita, invece in quell’occasione i due sono riusciti ad ottenerla sedendocisi sopra e scomparendo poi via tra il fiume di gente presente allo Stadio Lusail.
Un pallone dunque dal valore inestimabile, un tesoro calcisticamente generazionale. Così tanto prezioso che i due fratelli argentini hanno fatto di tutto per mantenere l’oggetto esattamente come sul terreno di gioco, non è stato né sgonfiato né messo in valigia e l’hanno tenuto sempre sotto osservazione durante tutto il viaggio in aereo. Un vero e proprio gioiello che custodiranno gelosamente. Nella medesima intervista, Juan e Ignacio, hanno di aver detto di no ad un’offerta di 21mila dollari (dunque più di 19mila euro) arrivata dagli sceicchi del Qatar. A detta loro, potrebbero dire di sì solo a Leo Messi in persona: se la El Diez lo volesse i fratelli sarebbero pronti a “portarlo a piedi a Rosario”.
Di Stefano Gentili
Foto Seleccion Argentina