Jayson Tatum vince il premio di MVP dell’All-Star Game 2023 grazie ai suoi 55 punti da record. Team Giannis pone fine all’egemonia di Team LeBron e si impone 184-175. Il giocatore dei Boston Celtics vive una serata da re a Salt Lake City, esattamente come capitato 24 ore prima a Damian Lillard. Il numero 0 dei Portland Trail Blazers si prende la scena e vince la gara del tiro da tre, prendendosi una corona a cui ambiva particolarmente. Poco prima del Three Point Contest si è però scritta la storia: Mac McClung domina lo Slam Dunk Contest ed è il primo vincitore proveniente dalla G-League da quando esiste la NBA.
Infine, o meglio, in principio, l’All-Star weekend si apre con la strepitosa, funambolica e stravagante prestazione di Jose Alvarado. Il playmaker dei New Orleans Pelicans permette a coach Pau Gasol e a Banchero di prevalere nel Rising Stars, decide la finale e viene nominato MVP. Ripercorriamo dunque, tappa per tappa, questa tre giorni storica, emozionante e, finalmente, fuori dagli schemi grazie ai suoi protagonisti.
ALVARADO DOMINA E DECIDE IL RISING STARS
L’All-Star weekend parte, come da consuetudine, con il Rising Stars. Nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 italiana, il nuovo formato della sfida tra i giovani astri nascenti della NBA regala spettacolo. A Salt Lake City quattro squadre, composte da rookie, sophomore (giocatori al 2° anno) e cestisti provenienti dalla G-League, si sfidano in due semifinali e una finale più equilibrate e divertenti del previsto. Vince la squadra di Banchero, “allenata” da Pau Gasol, grazie alle giocate strepitose di Jose Alvarado. Il playmaker dei New Orleans Pelicans fa il bello e il cattivo tempo e viene eletto MVP dell’evento, regalando ai tifosi un comico siparietto con Donovan Mitchell scommettendo su sé stesso in quanto realizzatore del canestro vittoria e, di fatto, anticipando quanto successo.
LILLARD RE DEL TIRO DA TRE, SLAM DUNK CONTEST STORICO DI MCCLUNG
Damian Lillard è il nuovo re del tiro da dietro l’arco. L’edizione 2023 del “Three Point Contest” viene portata a casa dal numero 0 dei Portland Trail Blazers, che dichiara in seguito al trionfo: “Sono felice, ora posso anche tirarmi indietro. Credo che tutti i grandi tiratori della storia del gioco, la maggior parte, abbiano un premio simile nella loro bacheca. Volevo riuscirci anch’io, almeno una volta.” Decisiva l’ultima moneyball (palla che vale 2 punti) dall’angolo per il playmaker della franchigia dell’Oregon, che supera al fotofinish Buddy Hield in finale. Una gara dominata dalla prima tripla dal classe ’90, che si presenta con “Dolla” scritto sulla maglia al posto del cognome, manda gli occhi fuori dalle orbite per qualche minuto e si prende la corona. Ancora una volta, it’s Dame Time.
Maggiori soprese invece per quanto riguarda lo Slam Dunk Contest, vinto da Mac McClung. Il giocatore dei Delaware Blue Coats, affiliata dei Philadelphia 76ers, considerato un fenomeno al liceo quando mise a referto ben 47 punti nella finale statale, non è mai riuscito a sfondare in NBA. Nonostante le brevissime le parentesi con Bulls, Lakers e Warriors, in questi anni il nativo di Gate City in Virginia si è affermato nella G-League e, da qualche ora, è diventato il primo vincitore della gara delle schiacciate proveniente dalla lega di affiliazione. Il classe ’99 esordisce, nonostante i 188 cm, saltando due persone e schiacciando in reverse appoggiando prima al tabellone la palla a spicchi, prosegue realizzando due colpi pirotecnici e ad effetto e, sotto lo stupore generale, conclude con un 540° mai visto e con la frase: “It’s Over!”.
Risuonano nelle orecchie le parole di Kevin Durant nei giorni precedenti all’All-Star Game: “Non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma cosa stanno facendo? Un giocatore della G-League alla gare delle schiacciate? Io vorrei vedere Zion o Ja Morant.” A quanto pare le sue dichiarazioni non sono passate inosservate allo stesso Williamson, che ha annuciato di voler prendere parte allo Slam Dunk Contest il prossimo anno.
ALL STAR GAME 2023, VINCE TEAM GIANNIS: TATUM DA RECORD
Una stagione da incorniciare per il momento quella di Jayson Tatum, che non si limita alla regular season. Il giocatore dei Boston Celtics realizza 55 punti all’All-Star Game e vince il “Kobe Bryant MVP”, stabilendo un nuovo record dell’evento e permettendo a Team Giannis di porre fine all’egemonia di Team LeBron e di imporsi per 184-175. Serata magica quella di Salt Lake City per quello che, insieme a Luka Doncic, appare il più valido avversario per contendere a Nikola Jokic il premio MVP. Come se non bastasse, i 27 gettoni messi a referto nel terzo quarto stabiliscono un altro record della “Partita delle Stelle”, essendo il maggior numero di punti fatti in un periodo di gioco.
La gara prende subito una piega definita e il punteggio assume dimensioni astronomiche sin dal primo quarto, chiuso sul 46 pari. Team Giannis chiude avanti di 7 punti il secondo periodo e di 10 il terzo, accumulando un margine più che necessario per controllare la contesa nel finale. Antetokounmpo, infortunato, gioca i primi 20” e realizza un canestro simbolico prima di lasciare spazio ad un Jayson Tatum da record. Il giocatore dei Boston Celtics chiude con un pazzesco 55-10-6 e, coadiuvato da un Donovan Mitchell da 40 e da un Lillard da 26, batte Team LeBron. James si limita a 14′ sul parquet di Salt Lake City e lascia la scena a Embiid e Irving, che infilano 32 gettoni a testa, e ad un fantasmagorico Jaylen Brown da 35-14-5 partendo dalla panchina. Il nuovo acquisto dei Dallas Mavericks, in particolare, aggiunge anche 15 assist, ma non basta. Finisce l’egemonia di The King e l’All-Star Game ha un nuovo recordman: Jayson Tatum.