Nella giornata di ieri si è conclusa la sessione invernale di calciomercato della stagione del 2023. Un finale scoppiettante per la Premier League che si è dimostrata regina tra le leghe europee e mondiali. Le cifre sono impressionanti e a primo impatto sembrano numeri che nemmeno in estate sono state registrati.
Con lo scoccare della mezzanotte, è stato possibile redigere un bilancio sulle cifre spese dai campionati europei più importanti. Il campionato inglese, solo nel mese di gennaio, ha speso un totale di 922 milioni di euro, di cui ben 275 milioni solo nell’ultimo giorno. A far lievitare a dismisura i costi è stato il Chelsea che con i 329,50 milioni di euro spesi ha portato a Londra ben due giocatori da oltre 100 milioni cui si unisce il prestito di Joao Felix. Un dato rilevante è che le entrate ammontano derivanti dalla cessioni di calciatori della Premier sono state di soli 100 milioni. Un disavanzo incredibile rispetto ai soldi che sono usciti dal campionato inglese che ammonta a più di 500 euro. Questo dimostra come se ce ne fosse bisogno come i club inglesi godono in questo momento di un delirio di onnipotenza che di certo contamina la competizione.
Questi valori sono davvero impressionanti se paragonati al fatto che al secondo posto c’è la Ligue 1 con 117,90 milioni spesi, seguita poi dalla Bundesliga con 68,27 milioni di euro. L’Italia in questa classifica si trova addirittura al settimo posto mestamente superata anche dalla MLS. Nella Serie A sono stati spesi per l’acquisto di calciatori, risorse pari a 28,42 milioni e ne sono stati incassati 61,70 milioni, con un bilancio positivo di 33,38 milioni. Questo valore fa riflettere molto su come il nostro campionato debba fare i conti con una crisi profonda che paralizza anche quelle che una volta erano considerate delle big a livello europeo.
Un’abisso incolmabile nel breve periodo tra Premier e Serie A che terrorizza oltre che i tifosi anche gli addetti ai lavori. In gran parte le crisi dei maggiori club come Juventus, Inter e Milan ha drasticamente ridotte l’economia che gira attorno al mercato anche dei club minori. I migliori giocatori del campionato spesso e volentieri che vengono ceduti a società estere per far fronte ad illustri sconosciuti, molti dei quali decisamente mediocri. La crisi del calcio italiano non ha portato nemmeno a dare maggiore fiducia ai giovani calciatori italiani che sempre meno trovano spazio in serie A. A far da contraltare a questa situazione c’è però l’esempio del Napoli che in questa stagione oltre a primeggiare in Italia è riuscita a confermarsi anche a livello europeo. L’abilità di far fruttare a pieno i soldi presi per la cessione di Koulibaly hanno portato la squadra di De Laurentuiis di far arrivare alle falde del Vesuvio Kim e Kvara che hanno ribaltato le gerarchie del campionato.
Senza soldi è difficile competere, ma senza idee lo è ancora di più.