La A22, società madre della Superlega, ha reso noti i 10 principi fondanti del nuovo torneo. Attraverso un comunicato sui propri canali ufficiali, l’azienda annuncia quanto già anticipato dalle parole del proprio CEO Bernd Reichart, esponendo tali punti e il principio da cui essi sono stati estrapolati: “Il nostro dialogo è stato onesto, diretto e fruttuoso. Siamo giunti a conclusioni chiare sul bisogno di un cambiamento nel calcio e su quali siano gli elementi costitutivi per farlo. I club si assumono tutti i rischi imprenditoriali, ma troppo spesso sono costretti a rimanere in disparte quando vengono prese le decisioni chiave e si ritrovano ad assistere allo sgretolamento delle loro basi sportive e finanziarie. Essi non sono in grado, da quanto emerso dalle nostre discussioni, di esprimersi pubblicamente contro un sistema la cui minaccia di sanzioni viene usata per soffocare ogni opposizione.”
SUPERLEGA BASATA SUL MERITO E APERTA A 60/80 SQUADRE
La Superlega deve essere, a differenza della prima bozza di aprile 2021, una competizione aperta e non chiusa. Deve essere composta da più divisioni e da circa 60/80 squadre, in modo da poter distribuire in maniera sostenibile i ricavi. La partecipazione si basa sempre sul merito sportivo e dovrebbero essere inserite retrocessioni e promozioni annuali. Non dovrebbero esserci membri permanenti. Da qui la qualificazione aperta, basata sui risultati nei vari campionati nazionali. Ciò permetterebbe di garantire l’accesso ai club emergenti e, allo stesso tempo, di mantenere la competizione a livello nazionale.
L’IMPORTANZA DEI TORNEI NAZIONALI PER LA SUPERLEGA
Per la Superlega, come oggi viene presentata, risultano fondamentali quindi i tornei nazionali. I club dovrebbero continuare a farne parte, in quanto essi rappresentano la base del torneo e quindi appare necessario rafforzarli e renderli più competitivi. In questo le competizioni europee devono svolgere un ruolo di gestore, generando e spartendo risorse aggiuntive dove necessario.
TORNEI NAZIONALI PIÙ COMPETITIVI
Per migliorare la competitività dei tornei nazionali e, di conseguenza, delle competizioni europee, secondo la Superlega servono due manovre. La prima è il finanziamento aggiuntivo da condividere all’interno della primade, la seconda è applicare in maniera solida delle regole di sostenibilità finanziaria. Inoltre, per poter permettere ai club investimenti a lungo termine su giocatori o infrastrutture, la società del CEO Bernd Reichart sostiene che sia necessaria una maggiore stabilità e prevedibilità delle entrate annuali. Appare come necessario inoltre aumentare l’attrattività delle competizioni europee. Si offre quindi ai club un minimo garantito di 14 impegni europei per stagione, migliorando la stabilità e la prevedibilità degli introiti e generando risorse aggiuntive.
LA SALUTE AL PRIMO POSTO
Per la Superlega la salute dei giocatori è ritenuta primaria nel determinare il numero di partite annuali. Il numero delle giornate delle competizioni europee per club non dovrebbe essere dunque aumentato rispetto agli attuali calendari. Per la salvaguardia della loro salute le organizzazioni dei giocatori dovrebbero essere coinvolte e dovrebbe essere promosso il dialogo sociale. Tuttavia, la società del Ceo Bernd Reichart ci tiene a specificare quanto sia importante che i club e gli atleti non siano obbligati a partecipare a tornei allargati o importi da parti terze (con chiari riferimenti alla UEFA).
COMPETIZIONI GESTITE DAI CLUB CON TRASPARENZA E SOSTENIBILITÀ
Secondo la Superlega i club, così come avviene a livello nazionale, dovrebbero gestire anche le competizioni europee. Il management non dovrebbe essere in mano a parti terze che ne traggono vantaggio senza assumersi alcun rischio e la struttura di governance deve essere conforme alla legislazione dell’Ue. Altro punto importante è quello secondo il quale la spesa dovrebbe essere basata solo sulle risorse generate e non su iniezioni di capitale che distorcono la concorrenza. Il tutto per migliorare la sostenibilità. Verrebbero attuate dunque delle norme sulla sostenibilità finanziaria che consentirebbero ai club di spendere solo una percentuale fissa dei loro ricavi annui legati al calcio per stipendi dei giocatori e i trasferimenti netti. Il tutto verrebbe fatto inserendo delle disposizioni adeguate per i club più piccoli e determinate regole di transizione.
LA MIGLIORE COMPETIZIONE DEL MONDO
L’aspirazione della Superlega è quella di creare l’evento sportivo più avvincente del mondo. Gli appassionati di calcio meritano le migliori partite e la migliore esperienza possibile. Per questo è fondamentale che le giovani generazioni, attratte dagli sport dall’intrattenimento digitale statunitensi in espansione a livello globale, continuino ad abbracciare il calcio come sport più amato al mondo. Per raggiungere questo obiettivo servono competizioni che permettano ai migliori giocatori al mondo di sfidarsi tra di loro, durante l’intera durata della stagione, garantendo partite emozionanti dall’inizio alla fine.
MIGLIORARE L’ESPERIENZA VISSUTA DAL TIFOSO
Il calcio è un gioco popolare e quindi risulta essenziale avere dialogo con i tifosi e i gruppi di supporter indipendenti, al fine di migliorare la loro esperienza. Dovrebbero essere adottate misure per facilitare la partecipazione dei fans alle trasferte, come dovrebbero essere previsti degli standard per le infrastrutture. Per la Superlega bisogna portare gli stadi di calcio a livelli qualitativi elevati e uniformi, in modo da migliorare lo spettacolo e, di conseguenza, l’esperienza vissuta dal tifoso che si vede la partita allo stadio.
SVILUPPO E FINANZIAMENTO DEL CALCIO FEMMINILE
Gli stakeholder del settore calcistico, secondo la Superlega, dovrebbero promuovere e sviluppare il gioco femminile mettendolo “al centro della scena”, al fianco delle competizioni maschili. Per fare ciò, si devono incrementare i finanziamenti in maniera significativa senza badare ai contributi provenienti da tali competizioni. Gli investimenti dovrebbero essere dunque previsti a livello di base e non solo a livello professionale.
SOLIDARIETÀ COME ELEMENTO FONDAMENTALE
Diventa necessario in questo nuovo sistema aumentare la solidarietà, ritenuta elemento essenziale del calcio europeo. Ecco che la Superlega, con un importo minimo di 400 milioni di euro ai club non partecipanti per solidarietà di base e per le cause sociali, dovrebbe raggiungere questo obiettivo. Gli introiti sono considerati più del doppio delle attuali provenienze dalle competizioni europee, sintomo di trasparenza. La stessa sarebbe in ogni caso garantita dalla supervisione di autorità indipendenti, con una chiara rendicontazione della spesa e del suo impatto.
RISPETTO DEL DIRITTO E DEI VALORI DELL’UNIONE EUROPEA
Secondo la Superlega il calcio europeo deve condividere i valori, le leggi e le libertà fondamentali dell’Unione europea. Nessun club dovrebbe risolvere le controversie al di fuori del diritto comunitario. La giurisdizione dell’arbitrato sportivo dovrebbe dunque essere limitata strettamente alle questioni sportive e ogni altra controversia risolta nelle sedi appropriate. Infine, dovrebbe esserci sempre la supervisione ultima del sistema giudiziario dell’Ue.