Sono ormai vari mesi che l’Inter affronta il problema sponsor, dovendo fare i conti con i mancati pagamenti da parte di Digitalbits. Il Biscione ha eliminato il marchio della criptovaluta da ovunque tranne che dalla maglia, per evitare danni d’immagine verso chi l’aveva già acquistata. In data 1 marzo la Inter Media and Communication, società in cui confluiscono i ricavi media e sponsor del club nerazzurro, ha emesso i documenti ufficiali sulla trimestrale al 31 dicembre 2022 e ci ha fornito ulteriori conferme.
DIGITALBITS NON PAGA, L’INTER SI TUTELA E CERCA ALTRI SPONSOR
L’Inter ha cercato per tutto l’inverno un altro sponsor, senza successo, decidendo di rimandare ogni discorso sul nuovo partner alla prossima estate. L’obiettivo è raggiungere i 30 milio di euro anche perché, stando al documento ufficiale emesso da Inter Media and Communication: “Digitalbits non ha pagato il canone base di 24 milioni di euro (tre rate da 8 con scadenze a giugno 2022, ottobre 2022 e febbraio 2023, oltre ai bonus di 1.25 milioni di euro maturati. Comprendiamo che la crisi nel settore delle criptovalute ha pesato significativamente sulla capacità del cliente di adempiere ai propri obblighi. Ci riserviamo tutte le azioni e i rimedi a tutela dei nostri interessi e diritti contrattuali”.
La dirigenza dell’Inter starebbe rivolgendo lo sguardo al ricco Medio Oriente. Inoltre, fra le aziende interessate, sembrerebbe esserci anche la Turkish Airlines, compagnia aerea divenuta partner in questi anni di eventi di prim’ordine nello sport come la Champions League e l’Eurolega di pallacanestro. Quella turca non è però l’unica società sulle tracce dei nerazzurri, fra gli altri nomi ci sarebbero Hisense, Binance e LeoVegas. Quest’ultima in particolare è già sponsor delle divise di allenamento del Biscione ed è fra le opzioni valutate se dovesse cadere il divieto di accordi commerciali per chi opera nel settore scommesse nello sport in Italia.