Me la sono immaginata più o meno così: Infantino in ufficio che batte nervosamente a ritmo le dita sul tavolo alla ricerca di un’idea contro la saturazione del, diciamocelo, noioso (a tratti noiosissimo) Mondiale per club. Ad un tratto si ferma: eccola l’intuizione. Dal 2025 la grande svolta: un nuovo format dei Mondiali per club con ben 32 squadre. Troppe? Non per Infantino & co pronti ad estendere la competizione in maniera sempre più globale come in occasione del prossimi Mondiali 2026. Ma andiamo nello specifico: ci saranno 12 squadre europee, mentre 6 posti andranno alle sudamericane, ma si è anche stabilito che ci sarà anche un mondiale per club annuale con la squadra vincitrice della Champions League che avrà accesso diretto alla finale.
I CRITERI – Il Consiglio Fifa ha approvato all’unanimità i principi chiave di accesso al tabellone da 32 squadre con l’obiettivo di garantire la massima qualità in base a criteri sportivi. Prendendo in considerazione il quadriennio delle stagioni che terminano nel 2021 e nel 2024, le modalità di partecipazione sono le seguenti: per le confederazioni con più di quattro slot (Europa 12 posti, Sudamerica 6): accesso per i campioni delle precedenti quattro edizioni del campionato confederale (Champions) e squadre aggiuntive determinate da una classifica per club basata sullo stesso periodo di quattro anni. Per le confederazioni con quattro slot (Asia, Africa, Nord America) accesso per i campioni delle precedenti quattro edizioni della competizione principale per club della confederazione. Per le confederazioni con un posto (Oceania) accesso per il club con il punteggio più alto tra i campioni della massima competizione per club della confederazione nel quadriennio. Per il Paese ospitante, infine, l’accesso per il club che occupa questo slot sarà determinato in una fase successiva.
SI GIOCA OGNI ANNO – Per stimolare la competitività, il Consiglio Fifa ha approvato quindi all’unanimità il format con cadenza annuale a partire dal 2024. Il nuovo Mondiale per club vedrà la partecipazione dei campioni delle principali competizioni per club di tutte le confederazioni e si concluderà con una finale che si giocherà in campo neutro, tra il vincitore della Champions League e il vincitore degli spareggi intercontinentali tra le altre confederazioni. Si prospetta un vero e proprio spettacolo in grado di catturare l’attenzione globale e, quindi, le avance dei principali media e sponsor. Una mossa rivoluzionaria che rischia di essere un’arma a doppio taglio: top o flop? Sarà il tempo a deciderlo. Intanto speriamo di vedere almeno una squadra italiana arrivarci.