VALENTINA VIGNALI: “GLI HATERS SI COMBATTONO CONDIVIDENDO IL DISAGIO CHE TI CREANO…”

Ha suscitato diverse polemiche nei giorni scorsi lo sfogo di Melissa Satta fatto durante la trasmissione “Le Iene”. L’accusa di “portare sfortuna” al fidanzato Matteo Berrettini avanzata da un’importante testata giornalistica non è passata inosservata e la risposta della showgirl è stata pungente. Il retrogusto di “sessismo” che la show girl ha rivisto in quell’articolo è stato solo la cartina di tornasole di una malsana abitudine che parte da lontano nel tempo, ma che si è amplificata da quando sono nati i social network. Le donne da questo punto di vista spesso sono state la parte fragile della società che spesso muove critiche per svariati motivi e che a parti invertite lasciano gli uomini sempre illesi. Dall’aspetto fisico fino a passare a quel retaggio culturale che vuole l’essere maschile sempre più bravo nello svolgere determinati lavori siamo di fronte ad un periodo di cambiamento in cui le donne non subiscono più in maniera passiva, ma fanno valere i propri diritti. 

Un’altra ragazza che ha dovuto combattere con certi pregiudizi è Valentina Vignali che attraverso i social lavora da anni e che su questi ha spesso incrociato la strada con quelli che si chiamano “haters”. Il suo animo da combattente spesso lo mostra sui campi di pallacanestro, ma noi che l’abbiamo imparata a conoscere anche fuori dal campo abbiamo incontrato una persona che ha raggiunto un equilibrio tale da poterci spiegare cosa accade nella mente delle persone, soprattutto dei più giovani, quando si sprigiona l’odio incondizionato ed immotivato. 

“Io non conosco bene Melissa, anche se abbiamo lavorato insieme ad un evento anni fa. Sono d’accordo con lei perché questo alone di sessismo non è mai stato cambiato. Se una donna fallisce nel proprio lavoro è sempre colpa sua, non c’è mai una giustificazione e di certo non danno colpa all’uomo che hanno vicino. I maschi sono intoccabili mentre per la donna si ragiona in maniera diversa…”. Parte così la nota influencer che nella sua vita ha subito anch’essa il lato oscuro e malsano della notorietà. “Io sono una che non lascia passare niente, ma questo mi ha portato a soffrire molto in passato anche perché ho iniziato ad usare che avevo solo 17 anni. Con il tempo ho acquisito maturità ed ho imparato a farmi scivolare addosso le cose. In mezzo a questo periodo però ho visto veramente “lo schifo” . Oggi a 30 anni ho capito che spesso dietro questi “haters” c’è solo rabbia e frustrazione. Mi sono convinta che certe critiche non dipendono da quello che faccio, anche se è chiaro che non si può piacere a tutti”.

Un mondo in cui una donna è sempre la parte debole visto che oggetto di alcuni retaggi culturali difficili da estirpare nella società. C’è però qualcosa Valentina ha fattoche può diventare un deterrente.Quando ho letto commenti di un certo tipo ho sempre denunciato andando in fondo ed in alcuni casi mi sono fatta anche risarcire. Ho fatto anche delle cose che se ci ripenso oggi dico che sono stata “pazza”. Una volta ho rintracciato il luogo di lavoro di uno uomo che mi scriveva offese dal 2017. Sono andata davanti a lui ed ai suoi datori di lavoro gli ho mostrato i messaggi che mi scriveva. Da li ho capito che il virtuale cambia le persone perché quando ti hanno davanti non riescono a motivare il loro comportamento e la loro aggressività si trasforma improvvisamente in paura”.

Nonostante ad oggi riesce a gestire questa popolarità con maggiori sicurezze Valentina ha capito sulla sua pelle come in alcune persone questa che non può definirsi critica può portare a dei disagi importanti. “Spesso nei giovani e soprattutto nelle donne è difficile gestire certi commenti che spesso riguardano anche l’aspetto fisico. Il mio consiglio è quello di condividere l’incazzatura ed il disagio con qualcuno. Così facendo si “diluisce” l’impatto negativo di questo odio incondizionato che piove addosso ad alcune persone che non riescono a gestire questo fardello che spesso è troppo pesante da reggere e che se trattenuto può portare a gravi ripercussioni anche dal punto di vista fisico”.

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