L’attesa è finita perchè da pochi minuti è iniziata la ventiduesima edizione della Coppa del mondo. La rassegna mondiale per la prima volta si disputerà in un paese della penisola arabica e per farlo è stato necessario aspettare che arrivasse l’inverno. Al momento dell’assegnazione, nel 2010, furono tantissime le critiche mosse da appassionati e addetti ai lavori nei confronti della Fifa per la scelta di un paese con alle spalle poca storia e cultura calcistica. Ma si sa, il calcio è principalmente business e per farlo ci voglio i soldi cosa che in Qatar non mancano, soprattutto se si vogliono investire in qualcosa che possa avere un tornaconto per l’intero paese.
TUTTO DA ZERO – Il Qatar fonda la sua economia principalmente sul petrolio e, per questi Mondiali sono stati investiti oltre 220 miliardi. E’ stato necessario realizzare di fatto da zero tutte le strutture a partire dagli stadi per passare poi ai centri sportivi per le varie nazionali, fino ad arrivare ai meeting point per tifosi e stampa. Questo non è bastato perchè è stato necessario implementare anche le rete delle infrastrutture che ha riguardato l’ampliamento delle reti autostradali e ferroviarie oltre che la realizzazione di un nuovo aeroporto e della metropolitana. E’ stata spesa una cifra record rispetto a quanto mai fatto da qualsiasi altro paese organizzatore delle varie edizioni dei mondiali e delle Olimpiadi.
Andando più nello specifico, per quanto riguarda il costo totale degli stadi, l’ultima cifra dichiarata è stata di 6,5 miliardi di euro. Una cifra monstre, in cui spiccano gli impianti del Lusail dove sarà disputata la finale. Un impianto con una capienza dichiarata di 80 mila spettatori che è costato 778 milioni di euro. Segue l’Al Bayt stadio dove si giocherà la gara inaugurale che riprende la forma da una tenda beduina che avrà una capienza massima di 60 mila spettatori a fronte di una spesa pari a 859 milioni di euro. Investimenti mirati che hanno strizzato l’occhio, almeno sulla carta, anche al tema della sostenibilità con una serie di iniziative volte a mitigare le emissioni derivanti dallo svolgimento del torneo. Stadi ultra moderni che saranno efficienti dal punto di vista energetico collegati con trasporti pubblici a basse emissioni e pratiche sostenibili. Il tutto con una certificazione a 4 stelle da parte della Global Sustainability Assessment System (GSAS) riguardo i parametri di progettazione, realizzazione e direzione lavori.
SPONSOR & DIRITTI TV – Per la realizzazione di un progetto di siffatte proporzioni non potevano mancare gli sponsor. Per la Coppa del Mondo 2022, l’investimento in advertising è più che massiccio: BYJU’s”, piattaforma educativa indiana, peserà per una cifra che oscilla tra i 30 e i 40 milioni di dollari cui seguono QatarEnergy, società petrolifera della regione e Crypto.com. Questi sono stati i maggiori investitori cui si aggiunge il contributo dell’Australian Football League (AFL) con cui è stato stretto un accordo da 25 milioni di dollari. Vivo, società tecnologica cinese, sarà invece l’unico Official Sponsor della FIFA World Cup Qatar 2022 nella categoria degli smartphone.
Per quanto riguarda i diritti TV se prendiamo l’esempio dell’Italia, ad avere la meglio è stata la RAI. Per ottenere l’ambito pacchetto l’azienda di stato tricolore pagherà tra i 150 e i 160 milioni di euro. Una cifra, che ancora non è stata resa ufficiale, che ha consentito alla tv di Stato di battere la concorrenza di Amazon, Sky e Mediaset. Se ragioniamo in ottica di tutti i paesi nel mondo che hanno acquistato i diritto possiamo avere l’idea di quanti soldi la Fifa andrà ad incassare per questa edizione.
SPOT ‘MONDIALI’ – Come da tradizione, Coca Cola ha già lanciato lo spot “Believing is Magic” su spazi televisivi e piattaforme digitali, oltre che aggiungere il famoso cambio di packaging in onore della competizione. Ma a fare clamore, è stato sicuramente il prodotto ad hoc sviluppato da Nike: ‘Football verse’. Un video che mette in scena incredibili giocatori, del passato e del presente immaginando un universo in cui tutti si sfidano su un unico campo. Uno spot che in poche ore ha già conquistato i fan di tutto il mondo.
Per quanto riguarda i social, ha riscosso grande successo in termini di like e condivisioni il video per le convocazioni ufficiali girato dall’Uruguay: un mix perfetto di originalità e senso di appartenenza in cui viene sottolineata l’umiltà di un popolo che sogna in grande.
di Danilo Calicchia