SCONTRI SULL’AUTOSTRADA: UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA

Sembra assurdo anche solo pensare che nel fine settimana appena trascorso, ci siano stati scontri tra tifosi di Napoli e Roma nonostante le due squadre giocassero rispettivamente in trasferta a Genova e a Milano contro Sampdoria e Milan. Eppure sono circa 180 gli identificati dalla Polizia tra i presunti tifosi delle due compagini che nella giornata di ieri, domenica 8 gennaio, hanno dato vita ad una vera e propria guerriglia sull’A1. Si tratta di un’ottantina di partenopei e di un centinaio di romanisti. La loro posizione è al vaglio per accertarne eventuali responsabilità.

Scontri tra tifosi di Napoli e Roma: la ricostruzione dell’accaduto

É sconcertante quanto accaduto in une domenica di assoluta follia all’altezza dell’area di servizio Badia al Pino in direzione nord. Secondo quanto riportato da Rainews si sarebbe trattato di circa 15 minuti di pura violenza tra ultras della Roma e del Napoli. Il bilancio dei personaggi coinvolti al momento conterebbe un solo ferito, in maniera non grave: si tratterebbe di un ultras romanista che avrebbe riportato una ferita da arma da taglio. Attualmente ricoverato in ospedale ad Arezzo il tifoso giallorosso non sarebbe in pericolo di vita ma sarebbe stato arrestato per rissa aggravata. Nel mentre il traffico autostradale dell’A1 sarebbe chiaramente rimasto in tilt per almeno un paio d’ore e chiuso in direzione nord per 50 minuti. 

Le forze dell’ordine spiegano come tutto sia iniziato attorno alle ore 13.30, quando circa 350 tifosi del Napoli diretti a Genova per assistere alla gara di Serie A contro la Sampdoria, si sono fermati nell’area di servizio Badia al Pino direzione nord. Come da prassi, gli agenti hanno chiuso l’ingresso all’area di servizio per impedire che un gruppo di tifosi romanisti di cui si era avuto notizia, in transito lungo lo stesso itinerario, potesse venire a contatto con la tifoseria partenopea. Purtroppo però i tifosi della Roma, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine riportata da Rainews, vengono a sapere della presenza degli ultrà del Napoli nell’area di servizio, e decidono dunque di fermarsi all’altezza dell’area di sosta mentre una parte della tifoseria decide di posizionatasi lungo la recinzione iniziando a lanciare oggetti contundenti verso le autovetture sulla carreggiata.

Da quel momento in poi, dichiarano le forze dell’ordine a Rainews: “Entrambi i gruppi in brevi attimi si sono spostati all’altezza dell’uscita dell’autogrill e sono entrati in contatto per pochi minuti; un tifoso romanista è stato ferito con arma da taglio e risulta in codice giallo”. In seguito “i tifosi romanisti dopo circa 15 minuti sono ripartiti, mentre quelli napoletani sono rimasti nell’area di servizio e successivamente scortati fino a Genova da personale delle forze di polizia”. Nel frattempo gli inquirenti stanno visionando il materiale video per identificare tutti i responsabili. Il traffico, dapprima interrotto sulla A1, è stato dopo riattivato, ma è stato necessario parecchio tempo per smaltire i 15 km di coda che si erano creati in direzione di Firenze tra Monte San Savino e Arezzo. 

Gli scontri tra tifoserie di Napoli e Roma non sono una novità

Si potrebbe parlare di un’eccezione, di un fatto isolato mai accaduto prima di domenica 8 gennaio, il che non ne ridurrebbe minimamente la gravità, purtroppo però si tratta di un film dell’orrore già visto in passato. D’altronde, gli attriti, per usare un eufemismo, tra le due tifoserie non si sono mai placati da quando è stato identificato e condannato Daniele De Santis, ex ultrà della Roma, per l’omicidio di Ciro Esposito avvenuto nei pressi dello Stadio Olimpico il 3 maggio 2014. “Mi sono trovato nel mezzo di una rissa, ho avuto paura e ho sparato. Purtroppo un ragazzo è morto, ma io non volevo uccidere”, confessò De Santis.

Dopo un lungo processo è arrivata la condannato dalla terza Corte d’Assise di Roma a 26 anni di reclusione e ad un risarcimento di 140mila euro alla famiglia Esposito. Con lui sono stati condannati anche due tifosi del Napoli, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, puniti con otto mesi di reclusione per rissa aggravata e lesioni. Inoltre, per un beffardo e per nulla divertente scherzo del destino, l’autogrill in cui si sono consumati gli scontri recenti tra tifoserie di Napoli e Roma, è lo stesso in cui è stato ucciso il tifoso della Lazio Gabriele Sandri nel 2007.

I commenti delle istituzioni sugli scontri tra tifosi di Napoli e Roma

In merito alla vicenda intanto, varie figure istituzionali hanno rilasciato delle dichiarazioni cercando di fare fronte comune d’innanzi a vicende violente di questo tipo. Secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentis ha preso posizione condannando con fermezza i responsabili dell’accaduto e invocando provvedimenti radicali dal titolare del Viminale, Matteo Piantedosi. Anche il segretario del sindacato di Polizia, il SAP, Stefano Paoloni ha parlato in merito: “Quelli che ieri si sono scontrati sulla A1 non sono tifosi ma delinquenti al pari dei black bloc. Prima di tutto dovrebbe essere necessario vietare a coloro che potrebbero essere dei potenziali facinorosi le trasferte, dopodiché bisognerebbe rendere ancora più afflittivo il Daspo sportivo. Non è possibile che per colpa di un centinaio di delinquenti possa essere messa a rischio l’incolumità di italiani in viaggio, così come è assurdo che una delle arterie autostradali più trafficate d’Italia venga bloccata per aggressioni del genere”.

Intervento altrettanto importante è stato quello del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ha dichiarato: “C’è una differenza abissale tra i tifosi che vanno allo stadio, in casa o in trasferta, per cantare, abbracciarsi, gioire o soffrire per la propria squadra e i delinquenti che si scontrano in una stazione di servizio autostradale, creando problemi alle persone perbene. Non c’è cosa peggiore che definire tifosi quest’ultimi, non c’è errore più grande del fare di tutta l’erba un fascio”. Poi ha continuato dicendo: “Nel 2023, paga chi sbaglia e mi auguro succeda anche per i teppisti che si sono scontrati oggi sull’A1”. 

Sulla questione hanno preso una ferma presa di posizione anche i sindaci di Roma e Napoli, Roberto Gualtieri e Gaetano Manfredi che hanno pubblicato un tweet sui propri profili ufficiali con lo stesso testo per condannare la violenza: “Gli scontri in autostrada tra tifosi del Napoli e della Roma sono inaccettabili. Ci auguriamo che le forze dell’ordine identifichino e puniscano come meritano i responsabili. Questi non sono veri sportivi! Roma e Napoli sono città amiche che dicono No ad una violenza senza senso.” L’augurio più sincero coincide un po’ con il sogno che tutti coltiviamo ovvero quello di condividere lo sport in modo sano e mai violento, di vivere in un paese in cui il calcio unisca e non divida, di poter finalmente dire NO ALLA VIOLENZA.

Di Stefano Gentili

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