Prima dell’inizio dell’inusuale periodo di pausa dovuto ai Mondiali in Qatar, la Serie A veniva sconvolta da un terremoto riguardante una delle squadre più vincenti della storia della massima divisione italiana: la Juventus. Il tanto chiacchierato caso plusvalenze ha portato la precedente dirigenza della Vecchia Signora alle dimissioni: Andrea Agnelli e Pavel Nedved su tutti hanno lasciato il proprio incarico. Ai bianconeri però, sembra non essere concessa pace in ambito legale infatti, il presidente dimissionario e l’attuale direttore sportivo Federico Cherubini sono tra i 36 testimoni che la procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone ha chiesto di sentire nell’ambito del processo per l’esame farsa di italiano a Luis Suarez, di cui è in programma oggi mercoledì 11 gennaio la prima udienza nel capoluogo umbro.
Il processo per l’esame farsa di Luis Suarez
La Juventus e i suoi rappresentanti non devono rispondere di nessuna accusa in sede di tribunale, gli imputati arrivati a questa fase del procedimento, che dovranno rispondere delle accuse di rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico e materiale, sono l’ex rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli, l’ex direttore generale Simone Olivieri e la professoressa Stefania Spina. Il club bianconero è uscito di scena nelle fasi precedenti dell’inchiesta penale. Già da aprile 2021 era stato sospeso il procedimento per false dichiarazioni ai p.m. a carico di Fabio Paratici, all’epoca direttore generale juventino, e dell’avvocato del club Luigi Chiappero, in attesa della definizione del fascicolo principale.
La decisione era stata presa in sede di conclusione delle indagini, quando la procura presentò la richiesta di rinvio a giudizio per quattro persone: oltre ai tre imputati di, era presente con l’accusa di falso ideologico anche Maria Cesarina Turco, legale della Juventus, di cui poi all’udienza preliminare il pubblico ministero Paolo Abbritti ha chiesto il proscioglimento, disposto infine dal gup Natalia Giubilei al momento in cui è stato deciso invece il rinvio a giudizio per gli altri tre imputati.
Con tutta probabilità apparirà in videoconferenza come testimone chiave al processo sul presunto esame “farsa”, il calciatore Luis Alberto Suarez, che ora gioca in Brasile e che nel settembre del 2020 aveva sostenuto e passato la prova di italiano all’Università per stranieri di Perugia. Un test di livello B1 che, secondo la Procura di Perugia, sarebbe stato programmato in tutta fretta per promuovere l’attaccante uruguaiano e spianargli la strada verso l’ottenimento della cittadinanza italiana, andando quindi incontro all’interessamento della Juventus, che all’epoca aveva in Suarez uno dei possibili obiettivi di mercato per rinforzare la propria rosa.
Altro sul processo all’esame farsa di Suarez
Per il momento sono state poi fissate le prossime sei udienze, dal 17 marzo al 14 giugno. Il processo come detto riguarda la ex rettrice Giuliana Grego Bolli, l’allora direttore generale Simone Olivieri e la professoressa Stefania Spina che all’epoca dei fatti guidava il Centro di valutazione e certificazioni linguistiche. Tra i testimoni ammessi, oltre ad Agnelli e Cherubini, anche l’ex ministro Paola De Micheli e l’avvocato Maria Cesarina Turco, prosciolta in udienza preliminare e che nel capo d’accusa contestatole per concorso in falso ideologico era considerata “legale incaricato dalla società Juventus football club” al tempo interessata a tesserare il pistolero Suarez. Chiaramente tutti gli imputati hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio operato difesi dallo studio dell’avvocato Davis Brunelli e dall’avvocato Francesco Falcinelli.
Intanto, la presidente del collegio, Carla Giangamboni ha fissato un fitto calendario, al momento fino a giugno, con circa due udienze al mese. L’avvocato Francesco Falcinelli, difensore di Simone Olivieri, ha rilasciato delle dichiarazioni all’Adnkronos. Ecco quanto detto: “L’acquisizione delle prove ammesse consentirà di accertare l’estraneità del mio assistito rispetto ai reati contestati, in relazione ai quali ha sempre dichiarato la legittimità del suo operato”. Dal canto suo l’avvocato David Brunelli, difensore di Giuliana Grego Bolli e della professoressa Stefania Spina, si dice convinto che: “Il processo sarà rapido, il tribunale ha fissato diverse udienze ravvicinate e siamo contenti che quindi possa celebrarsi in tempi ragionevoli. Quanto al processo, siamo fiduciosi nell’esito”.
L’esame-farsa per il calciatore avrebbe portato, secondo l’accusa, “vantaggi patrimoniali” all’Università degli stranieri di Perugia, costituitasi parte civile nel processo. Per i pm, i vertici dell’Università avrebbero agito per procurare all’Ateneo “il profitto derivante sia dal corrispettivo per l’iscrizione all’esame e per il corso on line di preparazione fornito al calciatore Suarez per un importo di 1.748 euro, nonché i vantaggi patrimoniali derivanti dalla prospettata attivazione di un rapporto convenzionale con la Juventus per future stabili collaborazioni nel settore della formazione linguistica di calciatori stranieri, anche del settore giovanile e dalla diffusione a livello internazionale dell’immagine dell’Ateneo, sui principali media nazionali ed esteri”.
Di Stefano Gentili